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GT5 Dal Mare alla Vetta – La Morte in Faccia del Segretario

La Morte in Faccia del Segretario.

Quello che segue è il resoconto del GT5 visto dagli occhi di uno dei suoi partecipanti che, dal titolo, immagino abbiate capito di chi si tratti.

Qualche settimana fa, chiacchierando del più e del meno, con la corsa come argomento di discussione, mi viene da chiedere: “Antonella (ndr Farina) ma la facciamo una Maratona quest’anno ?”.
“Ma cosa dici ? E’ troppo dura, non se ne parla nemmeno” fu la risposta secca e perentoria di Antonella.
Passano pochi giorni che la stessa mi dice: “invece della Maratona perché non facciamo il GT5 ?”
E io: “eh…bella idea, ok!”
“Non sono mai stato sul Sagro e l’idea di arrivarci correndo 32 km con un dislivello positivo di soli 2300 metri è quello che ho sempre sognato.”
Così, visto che preparare una Maratona sarebbe stato troppo duro, abbiamo cominciato la preparazione al GT5 con i nostri amici di reparto (psichiatrico) Nicola Cappelli, Presidente della Pro Avis Castelnuovo Magra, e i suoi Blues Francesca Mastrobernardino, Martina Baratta e Chiara Cecchinelli con Massimo Baldini Guru spirituale.
Così, per farla breve altrimenti smettete subito di leggere, ci siamo ritrovati, con l’unica eccezione di Martina che nel frattempo si è rinsavita e quindi è stata congedata dal reparto, la mattina della scorsa domenica, alle ore 8:00, ai nastri di partenza.
Con noi anche tanti altri compagni di avventura sia Orange che Blues che hanno corso come Gregorio Maggiani, Claudio Castellini, Massimiliano Gambino, Domenico Tomasello, Pierpaolo Cirrito, Pierluigi Piddu Tuccia o camminato come Manola Isidori, Francesca Lombardo, Gianluca Ambrosini o anche dato supporto morale come Massimo Baldini e Paolo Giusti.
Insomma avevano aperto le gabbie e i matti si erano dati tutti appuntamento a Marina di Carrara per il GT5.
Tutto era pronto per iniziare…..il mio calvario stava per avere inizio.
Primi chilometri pianeggianti corsi ad andatura tranquilla.
Al sesto si comincia a salire.
Ritrovo al primo ristoro Antonella. E’ fresca, tranquilla, ed io, in forma perfetta e ottimamente preparato come sempre mi aggrego a lei con l’incoscienza di chi non sa cosa lo aspetta.
Si corre assieme fino al secondo ristoro – i ristori sono il mio punto di forza – per poi perderci in mezzo al bosco quando la salita comincia a farsi sentire.
Fresco e sempre più tranquillo mi fermo qualche minuto intorno al ventiduesimo chilometro giusto il tempo di qualche conato di vomito per potermi alleggerire di quel peso che mi rallentava e mi impediva di essere con i primi a lottare per la vittoria.
Come nella migliore delle favole poco dopo incontro, sempre nel bosco, l’Highlander Jerry (Fara Gerardo) che decide di sfruttare la scia provocata dalla mia velocità per recuperare le posizioni di testa.
Arriviamo così a Campocecina dove incontriamo gli angeli del Soccorso Alpino.
Subito cominciano a venirmi strane idee in testa che mi suggeriscono di ritirarmi ma che il buon Jerry allontana con le sue parole magiche: “andiamo sul Sagro”.
“Ok!” dico io e penso che già una volta devo aver pronunciato queste parole ma lo stato di confusione mentale che sta sempre più impossessandosi di me mi impedisce di ricordare quando….
E così, dopo pochissime ore, arriviamo ai piedi del Sagro.
“Bravo Massi, eccoci qua, hai visto che ci siamo ? Guarda la cima, quello è il Sagro e ora ci facciamo una bella corsetta fino alla sua croce”.
Con questa bella frase l’amico Jerry ancora una volta allontana le strane voci nella mia testa che continuano a ripetermi di ritirarmi.
“Bravo Jerry! Andiamo!”
E andammo……non lo so se il verbo usato è quello corretto grammaticalmente ma in quel momento volevo solo arrivare.
All’inizio della salita incrociamo Chiara e Piddu che nel frattempo stanno riscendendo per involarsi verso il traguardo e subito dopo sentiamo Antonella che ci chiama per salutarci perché aveva già iniziato a salire.
Da qui in poi inizia il mio calvario!
Per educazione e perché questo resoconto potrebbe essere letto anche dai minori di diciotto anni mi limiterò a dire che quella croce, quella bellissima croce, quella santissima croce, non arrivava mai…!!!
E se non era per Jerry – grazie Jerry non ti ringrazierò mai abbastanza e qui sta a te capire se lo dico sul serio o se lo dico ironicamente – quella croce, io, non l’avrei mai raggiunta!
Ma alla fine, dopo sette ore, sul Sagro ci sono arrivato!
Ora era sufficiente solo riscendere per altri tre chilometri a tre al chilometro per poter chiudere la mia fatica in sole otto ore.
Giusto il tempo di incrociare gli altri Orange che nel frattempo erano arrivati ai piedi del Sagro – Manola, Francesca, Gianluca -per poter chiudere nello stratosferico tempo di otto ore e sette minuti scarsi e perdere l’ultima posizione di classifica arrivando solo penultimo.
Al traguardo ad aspettare me e Jerry tutti i nostri compagni di avventura tra cui anche la Fantela Deborah Bonati che nel frattempo aveva avuto tutto il tempo di andare a gareggiare alla Muzzerunning, tornare a casa propria, farsi la doccia, cambiarsi, truccarsi, mangiare, digerire e venire ad aspettarci all’arrivo.
Il calvario è finito.
E’ il momento di rientrare a casa prima che venga notte.
Un plauso al Comitato Organizzatore e a tutti quelli che mi sono stati vicino come quei due avvoltoi che hanno volteggiato sopra di me per tutta la gara.
Grazie, grazie a tutti e anche a voi che siete arrivati alla fine del mio resoconto.
Alla prossima cav…..alcata a tre al chilometro.

Classifica Ufficiale: https://drive.google.com/file/d/1_jaEJHJjXR3x4s8I13bxwFmGDConIkqx/view?usp=sharing